“Sono rimasto sorpreso dalla pandemia ma nella mia vita sono abituato a vedere accadere l’imprevisto. L’arrivo di Hitler è stato inaspettato per tutti. Il patto tedesco-sovietico è stato inaspettato e incredibile. L’inizio della guerra algerina è stato inaspettato. Ho vissuto solo per l’imprevisto e l’abitudine alle crisi. In questo senso, sto vivendo una nuova, enorme crisi che ha tutte le caratteristiche della crisi. Cioè, da un lato suscita l’immaginazione creativa e suscita paure e regressioni mentali. Cerchiamo tutti la salvezza provvidenziale, ma non sappiamo come. Devi imparare che nella storia, l’imprevisto accade e accadrà di nuovo. Pensavamo di vivere di certezze, statistiche, previsioni e dell’idea che tutto fosse stabile, quando già tutto cominciava a entrare in crisi. Non ce ne siamo accorti. Dobbiamo imparare a convivere con l’incertezza, cioè ad avere il coraggio di affrontare, essere pronti a resistere alle forze negative. La crisi ci sta rendendo più pazzi e più saggi. Una cosa e un’altra. La maggior parte delle persone perde la testa e altre diventano più lucide. La crisi favorisce le forze più opposte. Vorrei che fossero le forze creative, le forze lucide e coloro che cercano una nuova strada, quelle che si impongono, anche se sono ancora molto disperse e deboli. Possiamo giustamente indignarci, ma non dobbiamo rinchiuderci nell’indignazione. C’è qualcosa che dimentichiamo: vent’anni fa è iniziato un processo di degrado nel mondo. La crisi della democrazia non è solo in America Latina, ma anche nei paesi europei. La padronanza del profitto illimitato che controlla tutto è in tutti i paesi. Idem la crisi ecologica. La mente deve affrontare le crisi per dominarle e superarle. Altrimenti siamo le sue vittime. Oggi vediamo gli elementi del totalitarismo prendere piede. Questo non ha nulla a che fare con quello del secolo scorso. Ma tutti abbiamo i mezzi per monitorare droni, cellulari, riconoscimento facciale. Ci sono tutti i mezzi per creare un totalitarismo di sorveglianza. Il problema è impedire che questi elementi si uniscano per creare per noi una società totalitaria e invivibile. Alla vigilia del mio centesimo compleanno, cosa posso desiderare? Auguro forza, coraggio e lucidità. Abbiamo bisogno di vivere in piccole oasi di vita e di fraternità.”
Edgar Morin, 1-1-2021